Una lunga e ripida scalinata porta a questo bellissimo edificio romanico realizzato con l'uso di due materiali: la pietra arenaria e il laterizio, a indicare due distinte fasi di costruzione.

La struttura architettonica nei secoli ha subìto diversi ritocchi.

Nel XVIII secolo l'interno venne ridefinito in stile barocco per recuperare le origini romaniche in occasione dei successivi restauri effettuati negli Anni Trenta del XX secolo.

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Il campanile in laterizio, al cui basamento in pietra arenaria l'intero edificio sembra appoggiarsi, venne completato nel 1837.

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La facciata, distinta in due ordini separati, si caratterizza per il portale con arco a tutto sesto sovrastato da una imponente architrave su cui poggia una lunetta. Al di sopra si sviluppa una finta galleria cieca realizzata in laterizio, con al centro una bifora che ingentilisce l'austera costruzione.

Dei bacini ceramici che decoravano la facciata restano oggi solo gli incavi vuoti.

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La fiancata settentrionale non presenta nessuna apertura e termina con un' abside semicircolare di concezione lombarda.

Lo spazio interno, coperto a capriate di legno, è suddiviso in tre navate separate da due file di sei colonne che terminano con archi a tutto sesto appoggiati su capitelli lapidei variamente decorati.

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I resti del basamento originario dell'antica pieve sono stati rinvenuti sotto l'altare durante i lavori di restauro tuttora in corso e che porteranno anche al recupero dei fabbricati adiacenti.

In occasione del Giubileo 2000 l'area retrostante è stata dotata di un punto di sosta per i pellegrini con tavoli, sedute e un fontanello d'acqua.